Recensioni

Complimenti aperto un rosé metodo tradizionale champenois...

11/15/17
Complimenti aperto un rosé metodo tradizionale champenois di oltre 25 anni una bontà
Sorgente: google Maurizio Pannuccio

Cantina a conduzione famigliare con tradizione che...

10/19/17
Cantina a conduzione famigliare con tradizione che merita di essere visitata
Sorgente: google Alessandro Hurka

E tranquillissimo

12/26/16
E tranquillissimo
Sorgente: google Giuseppe Agrusa

Grande Franciacorta

9/1/15
Semplicemente favolosi, vini di struttura, qualitativamente ricercati. Bella la cantina da vedere ed i vini da bere.
Davide
Scrivi la tua Recensione!

Cantina e Vini

Probabilmente anche le cose e non solo le persone hanno un destino scritto, perlomeno questo viene da pensare rileggendo la storia di questa Villa. Essa deve il suo attuale aristocratico aspetto ad una doppia ristrutturazione operate ad un secolo di distanza l’una dall’altra. Della cantina, costruita nel rione fratta di Monticelli Brusati, si parlava già con ammirazione a metà ottocento. Nella seconda metà dell’ottocento il cav. Luigi Rossetti, ricco commerciante della zona, trasformò un casale risalente presumibilmente al XVI secolo nella sua elegante dimora, nonché nella sede dei suoi commerci di vino, in funzione dei quali costruì le bellissime cantine ricavate scavando nella roccia viva della collina degradante alle spalle della Villa. Con quattro tronchi di galleria disposti a croce greca, poteva accogliere ben seimila ettolitri di vino, un’enormità per quei tempi. Da qui il soprannome attribuitole dai locali: “el cantinù”, il Cantinone. Alla morte del cav. Rossetti segue un lento declino e tutto sembra finito, ma alla fine degli anni ‘70 un altro uomo “di vino” irrompe nella “vita” della Villa: Franco Ziliani – patron della Guido Berlucchi – la visita, trovandola in condizioni desolanti, ma ne coglie l’enorme fascino e l’unicità delle cantine. Dopo una serie di importanti lavori di consolidamento, ricostruzione e restauro, la villa ed il giardino con le sue caratteristiche balze degradanti dalla collina, tornano ad accogliere e ad ammaliare i propri ospiti, immergendoli nel calore di locali arredati con sobria eleganza. Nel 1979 nasce cosi il nuovo progetto Antica Fratta destinato a riportarla all’antico splendore. Oggi Antica Fratta “ricomincia” dalle sue nuove, grandi ambizioni, con la ferma intenzione di diventare “Essenza” di Franciacorta.

L’esperienza dimostra che la qualità di un vino si crea anzitutto in vigna: la selezione clonale dei vitigni, l’alta densità di ceppi per ettaro, la bassa produzione di uva per ceppo, la raccolta manuale dei grappoli al giusto grado di maturazione sono elementi determinanti ai fini qualitativi. Segue poi la pressatura, soffice, per ottenere solo mosto fiore, e la fermentazione, lenta e a bassa temperatura, per conservare aromi eleganti e delicati. Al termine della fermentazione, i vini sono degustati, per valutare le loro caratteristiche ed effettuare le prove di assemblaggio. Segue l’imbottigliamento, che avviene dopo aver aggiunto al vino la liqueur de tirage, uno sciroppo composto dallo stesso vino, da lieviti selezionati e da zucchero di canna. Si chiudono le bottiglie con speciali tappi metallici e i lieviti, trasformando gli zuccheri in alcol e anidride carbonica, provocano la “presa di spuma”, processo biologico naturale che conferisce al Franciacorta le bollicine. Affinché ciò avvenga, si adagiano le bottiglie orizzontali e si lasciano riposare per almeno due anni nelle cantine, alla temperatura costante di 10 gradi centigradi.