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Cantina e Vini

Siamo vignaioli a Faro Superiore, un piccolo villaggio sulle colline di Messina, nella Sicilia Nord Orientale. I nostri vigneti, tre appezzamenti per un totale di quasi tre ettari, sorgono su ripidi terrazzamenti tra i 250 e i 300 m s.l.m. circondati da un bosco di querce e castagni secolari, a formare un “anfiteatro” naturale affacciato sullo Stretto di Messina, dove si incontrano Mar Jonio e Mar Tirreno. Coltiviamo solo vitigni autoctoni, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera, con un’età delle viti che va dai 10 agli 80 anni e più, allevate ad alberello e a controspalliera. La resa per ettaro è di appena 60 quintali. Svolgiamo rigorosamente un’agricoltura naturale per preservare la fauna e la flora autoctona; nessun utilizzo di concimi chimici, ma solo sovesci di leguminose e graminacee seminate in autunno; nessun uso di erbicidi ed insetticidi, ma solo basse dosi di rame e zolfo per la difesa antiparassitaria. Su tutte le nostre parcelle viene praticata agricoltura biologica certificata. La vendemmia avviene tra la prima e la seconda decade d’ottobre con raccolta manuale delle uve, selezionate in vigna e trasportate nella cantina di proprietà a poche centinaia di metri dai vigneti. In cantina, nessuna aggiunta di additivi chimici, solo lunghe macerazioni e lunghi affinamenti. I nostri vini non subiscono alcun processo si stabilizzazione e/o chiarifica, ma solo se necessario, una grossolana filtrazione pre-imbottigliamento. Per questo eventuali depositi sono esclusivamente sintomo della loro naturalità. Questo è alla base della nostra filosofia produttiva; il tempo darà ai nostri vini la giusta espressione del territorio e del nostro essere vignaioli.

La nostra azienda nasce nel villaggio di Faro Superiore sui monti Peloritani, su quella lingua di terra chiusa tra il mar Tirreno e il mar Ionio, che si specchia nello Stretto di Messina, luogo ricco di storia e leggende. Parlano di questi luoghi Omero, Virgilio ed Ovidio e li descrivono fecondi e salubri, dal clima mite e dal panorama aperto e armonioso. Il villaggio di Faro Superiore era chiamato anticamente Casale del Faro dal popolo greco che lo fondò, i “Pharii”; essi colonizzarono gran parte delle colline messinesi svolgendo attività agricola, in particolare la coltivazione delle vigne. Numerose testimonianze sono riconducibili ad un’importante attività vitivinicola già dall’epoca greca, per arrivare fino al XIX secolo in cui furono davvero notevoli il commercio e l’esportazione di vino del Faro in molte regioni della Francia.