Cantina e Vini

Spadafora è una nobile famiglia siciliana, le cui prime tracce certificate risalgono al 1230. Nei secoli il Casato ha avuto il predominio su cinque principati, un ducato, due marchesati, una contea e venticinque baronie. Alcuni dei componenti della famiglia hanno occupato cariche di primo piano nel Regno di Sicilia e in alcuni Stati Europei. Il fondatore dell’azienda agricola è don Pietro dei Principi di Spadafora, che riceve in eredità la tenuta dallo zio Michele De Stefani, valente agricoltore ed allevatore di cavalli da corsa. La tenuta subisce parecchi danni durante il terremoto del 1968 ma don Pietro si impegna sia nella ricostruzione che nella riqualificazione dell’azienda, rivalutando i vigneti autoctoni e portando in Sicilia vigneti alloctoni destinati alla nascita di vini di qualità. L’attuale proprietario è Francesco Spadafora, figlio di don Pietro, sposato con la moglie Claudia, affiancato dalla figlia Enrica .

Non esiste cantina se non esiste vendemmia, se non si pesano i grappoli che si contano sulle piante prese a campione, per vedere se il lavoro fatto in vigna è stato fatto bene. Si entra da un grande portone verde e subito davanti agli occhi trenta metri circa di corridoio con vasche di cemento, a destra e a sinistra. Capisco che detto così sembra la campionatura di una ditta di calcestruzzi, ma invece, vi dirò, è stata costruita secondo il modello francese, in auge nei primi del ‘900 in Sicilia presso alcune cantine della nobiltà locale. Le vasche sono state ristrutturate dopo il terremoto del Belice nel 1968 e vengon tenute sotto costante manutenzione. Ricordo perfettamente la prima vinificazione e le prime prove del ’90. Ho iniziato ristrutturando quattro vasche da 170 ettolitri l’una. Raffreddavo il mosto con un piccolo scambiatore di calore alimentato da un frigo e passavo le notti in cantina controllando che la temperatura non salisse.